Angeli attorno a noi - Roy Martina

Una volta fui inviato in Nigeria a seguire le trattative commerciali per conto di una società mercantile. Finii a occuparmene per puro caso. Ecco cosa avvenne: avevo deciso di imparare a negoziare. Dopo aver studiato la teoria, pensai che il modo migliore di vedere se avevo capito bene la materia sarebbe stato proprio tenere un corso di negoziazione. Organizzai e diressi questo corso a Curaçao. L’uomo che in seguito mi portò con sé in Nigeria partecipò al corso e mi chiese di andare con lui, perché i nigeriani.

 

Avevano rallentato i lavori per due anni facendogli perdere molti soldi a causa della lentezza delle trattative. Sfortunatamente il giorno della partenza si ammalò. Mi trovavo a New York a bordo del bus navetta dell’aeroporto diretto al volo 747 delle linee aeree nigeriane, quando mi resi conto di non avere la carta di credito. Non l’avrei mai detto e al solo pensiero mi sentii male. L’incarico mi era sembrato così bello, una piacevole tregua dal lavoro, improvvisamente però l’effetto benefico svanì.

 

Sentii una pressione alla testa e un presagio di pericolo. Andai dal conducente della navetta e gli dissi: “Non parto più, voglio tornare indietro!”. Cominciammo a discutere animatamente. Poi, un uomo in abito africano che portava un copricapo tradizionale (senza orli) mi chiese cosa stesse succedendo.

 

Risposi: “Non ho la carta di credito e non voglio più partire per Lagos.” il caso volle che quest’uomo fosse il console nigeriano in visita a New York. Si offrì di aiutarmi e disse: “Venga con me, farò in modo di farle avere una carta di credito senza problemi!”. La sensazione negativa svanì all’istante.

 

Una volta sull'aereo mi invitò a sedere in prima classe, completamente riservata a lui e alla sua famiglia composta da do- dici donne, diciotto bambini più la ser- vitù. Fu un volo fantastico. Il console mi fece molte domande e dopo sei ore eravamo grandi amici. Praticai su di lui il test muscolare (kinesiologia), gli spiegai tutto del lavoro che svolgevo e molto altro. L'arrivo in Nigeria senza carta di credito non fu assolutamente un problema.

 

Il console si occupò di me in tutto e per tutto, mi diede il suo numero di telefono e mi invitò a casa sua la sera dopo per un barbecue.

Mi avrebbe presentato nigeriani influenti, compresi politici e musicisti. Il giorno successivo però fu meno positivo. Durante la riunione con la delegazione d'affari risultò chiaro che i suoi membri fossero corrotti e inaffidabili.

Mi minacciarono di morte se non avessi dato loro altro denaro. Fui colpito dal fatto che lo dissero apertamente. In quel gruppo di quindici uomini c'erano anche esponenti militari. Quel pomeriggio, chiamai la società a Curaçao; non avevano intenzione di pagare altro denaro e mi dissero di lasciare immediatamente la Nigeria.

 

Quella sera chiesi al console cosa dovevo fare. Sorrise e disse: "Non si preoccupi, manderò degli angeli con lei domani!".

Non scherzava. La mattina dopo venni prelevato da una scorta di uomini che definiva angeli. Quaranta soldati armati fino ai denti distribuiti su dieci veicoli. Viaggiai a bordo di un'auto blindata con quattro agenti in moto che aprivano la strada nel traffico di Lagos.

 

Gli uomini della società mercantile ri- masero attoniti quando mi videro arri- vare con un tale dispiego di forze. Alle spalle avevo otto uomini armati di pistole e altri trentadue si trovavano nella sala. I contratti vennero firmati e ufficialmente siglati in meno di tre ore! Tre giorni dopo, con il ricordo di una piacevole permanenza a Lagos, ripartii per Curaçao con tanto di contratto firmato e un nuovo amico. Ora mi è chiaro il modo in cui lavorano gli angeli ed è altrettanto chiaro che nella mia vita ci sono più angeli di quanti immaginassi.

 

Anche nel campo della guarigione, quando sono a contatto con persone malate, mi avvalgo sempre degli angeli. Ho imparato a farlo lavorando con i bam- bini. Come ho detto in precedenza, gli angeli sono amore puro. Si trovano qui sulla Terra per rispondere a tutti gli interrogativi delle nostre vite.

 

La risposta è sempre amore: l'amore ci guarisce dalle malattie causate dai conflitti che nascono a causa della paura. La malattia è il risultato della paura. La paura abbassa le nostre difese immunitarie e ci isola dall'energia universale: per questo siamo esposti alla negatività. L'amore guarisce le paure. Gli angeli sono guaritori potenti e noi ci possiamo avvalere del loro aiuto per accelerare il processo di guarigione. Quanto più lasciamo spazio agli angeli nella nostra vita, tanto meglio sarà per noi.

 

 

Non ci sono limiti al potere di guarigione degli angeli: possono intervenire e aiutarci nelle relazioni, se abbiamo problemi di denaro; per trovare parcheggio, nuovi compagni, buoni affari ecc.

 

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Mi trovavo alle Bahamas. Era una giornata di tempesta, sedevo su una diga costruita per proteggere un lago artificiale e guardavo le onde di straordinaria grandezza abbattersi con fragore tuonante contro il terrapieno.

Ero completamente fradicio a causa degli spruzzi e decisi di ritornare in hotel (l'Atlantis).

 

Mi alzai e mi allontanai dando le spalle al mare. Improvvisamente il silenzio. Mi vol- tai sorpreso e vidi un'onda gigantesca di almeno dodici metri di altezza calarmi addosso. Prima che potessi fare una mossa si era già abbattuta su di me. Fui scaraventato giù dalla diga e caddi un paio di metri più in basso sullo strapiombo. Venni trascinato via dalla corrente in un canale che sfociava nell'oceano.

 

Le costole e l'anca destra mi dolevano in seguito alla caduta.

L'acqua mi trasci- nava a una velocità incredibile verso l'oceano. Riuscivo a stento a tenere la testa sopra la superficie dell'acqua e pensai: "Ci siamo!

In quel momento qualcuno afferrò la mia mano destra e mi trascinò a riva.

 

Venni sollevato come una piuma e alcuni metri più in là, sulla spiaggia, persi conoscenza. Più tardi ritornai in me e sentii delle voci. Mi chiesero come avessi fatto ad uscire dall'acqua. Spiegai che qualcuno mi aveva tirato fuori.

 

 

Poi realizzai che ero stato trovato cinque metri lontano dall'acqua e che non c'erano orme sulla sabbia. Inoltre ero solo, nessuno si trovava con me. Avevo un'unica spiegazione e puoi immaginare quale sia.