Sentirsi di nuovo al sicuro di Greta

Sono stata vittima di un brutale stupro: uno sconosciuto si era introdotto nel mio appartamento a tarda notte mentre dormivo. Due anni dopo, anche se mi ero trasferita in un altro Stato e vivevo con mio marito, soffrivo di terribili incubi in cui sognavo persone cattive che mi inseguivano e cercavano di farmi del male. Quasi ogni mattina mi svegliavo esausta.

Una notte prima di Natale vidi “Miracolo nella 34a strada”.

Più tardi, stavo sognando il film quando sentii una voce che mi domandava: “Stai bene?”. Era la voce di un uomo e, a quelle parole, mi sentii pervadere da un calore e da una tranquillità incredibili.

Aprii gli occhi e vidi una figura maschile ai piedi del nostro letto.

(Mio marito dormiva accanto a me.)

 

 

Normalmente la vista di uno sconosciuto nella mia camera mi avrebbe riempita di terrore (in seguito all’esperienza dello stupro), invece rimasi lì sdraiata, serena e felice come di più non si potrebbe, godendomi quella sensazione di calore in tutto il corpo. La figura ripeté le sue parole: mi chiedeva se stavo bene e, di nuovo, sentii quell’incredibile calore attraversarmi il corpo mentre rispondevo di sì. Disse che vegliava su di me.

 

Mi ricordo che sorrisi e poi sprofondai in un meraviglioso sonno guaritore. Quel visitatore celeste era un angelo o era lo spirito di mio padre, morto quando ero bambina? Indipendentemente da ciò, non ebbi più alcun incubo dopo quell’avvenimento! Sono grata per questa esperienza. 

ANGELICA di Charles

 

Un venerdì sera, al lavoro, salii sei rampe di scale e raggiunsi la piccola area protetta in cui lavoro con i macchinari. Di punto in bianco, sentii un forte dolore al petto, così poggiai la testa sulla scrivania.

Ma il dolore crebbe fino a diventare insopportabile. 

Provai a chiamare il mio collega al piano di sotto per chiedere aiuto, ma non rispose. Poi mi trovai a guardare fuori dalla finestra e vidi una persona, una donna. Non assomigliava a nessuna immagine che avevo visto in chiesa o in televisione. Era fuori dalla finestra, a venti metri dal suolo! I suoi occhi erano di un incredibile blu scintillante, e non avevano nulla a che fare con i personaggi dei film di fantascienza: erano molto belli. Non aveva la tunica che di solito s’immagina indossino gli angeli; era nuda.

 

Ma la sua pelle era di un bianco mai visto, tanto che i dettagli del suo corpo erano indefinibili. Aveva lunghi capelli rossi che si libravano nell’aria quando lei sbatteva lentamente le ali. Non aveva ali di colomba, ma più simili a quelle di un passero. Non mi salutò, e intorno a lei non riluceva alcun bagliore, come accade di solito nei film. Era un vero e proprio essere o anima vivente.

 

Cercai di sollevare la testa, ma fu lei a venire da me, posò una mano sul mio capo e mi girò in modo che la vedessi meglio. Mi guardò.

Non parlava con le labbra, ma attraverso la mente, e mi disse: “Non è ancora il momento.” Poi, per qualche motivo, le chiesi: “Come ti chiami?” e lei mi rispose: “Angelica.”

 

Mi sembrò che tutto fosse accaduto in un battito di ciglia, e poi fu il momento di andare. Guidai fino a casa e mia moglie mi portò in ospedale. Gli esami rivelarono che, quella sera, avevo avuto un attacco di cuore. Il lunedì seguente feci un altro esame, che mostrò che il mio cuore era miracolosamente intatto.

 

 

Da allora sono sopravvissuto anche a un cancro, malgrado avessi solo il dieci per cento delle possibilità di farcela. In qualche modo sento che Angelica è ancora vicino a me, e che mi aiuta a sopravvivere. 

 

("Visioni di Angeli" - Doreen Virtue)

 

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